Museveni spalleggia Trump sugli “shithole countries”

Edward Echwalu/Reuters

Il presidente ugandese Yoweri Museveni, a margine dell’Assemblea legislativa dell’Africa Orientale, tenutasi a Kampala martedì 23 Gennaio, ha preso le difese del presidente statunitense Donald Trump, accusato di aver definito i paesi dell’America centrale (come Haiti) e le nazioni africane più povere shithole countries, nel corso di un incontro tra legislatori democratici e repubblicani tenutosi l’11 Gennaio e incentrato sulla riforma dell’immigrazione.

La domanda che Trump avrebbe posto è stata “Why are we having all these people from shithole countries come here? Com’era prevedibile la notizia si è diffusa rapidamente, nonostante una smentita da parte del Presidente stesso (e di alcuni esponenti del suo partito), che avrebbe semplicemente utilizzato un “linguaggio duro” e ha suscitato aspre condanne tra cui quella dell’Unione Africana.

Yoweri Museveni, presidente dell’Uganda da oltre trent’anni, è andato controcorrente e ha affermato di condividere le parole del leader americano: ‘Io amo Donald Trump, parla agli africani con franchezza. Gli africani devono risolvere i loro problemi, devono essere forti, nel mondo di oggi non puoi essere debole ed è colpa degli africani se sono deboli.” 

Venerdì 26 Gennaio, il Presidente americano ha ignorato le domande che gli sono state rivolte in merito all’espressione  incriminata, nel corso di un incontro con il Presidente del Ruanda Paul Kagame, a margine del vertice economico mondiale appena conclusosi a Davos in Svizzera.

Di Daniel Rizzo