Colombia, le FARC sospendono la campagna elettorale per l’uccisione di tre membri

Pablo Catatumbo, membro del partito politico delle FARC, parla durante una conferenza stampa a Bogotà, in Colombia, il 9 febbraio 2018. Credits to: REUTERS/Jaime Saldarriaga.

Il processo di pace in Colombia sta di nuovo vivendo momenti di tensione, con il partito politico delle FARC che ha annunciato la sospensione della campagna elettorale a causa delle proteste e dell’uccisione di tre suoi membri, torturati e giustiziati dall’ELN, l’Esercito di Liberazione Nazionale, una milizia illegale che opera nel Paese.

L’ex gruppo armato delle FARC si è costituito partito politico nell’agosto 2017 a seguito dell’accordo con il governo del 2016 che ha portato al loro smantellamento in cambio dell’amnistia e della possibilità di partecipare alla vita politica del Paese.

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L’ex gruppo armato marxista ha quindi cambiato nome in Forza Rivoluzionaria Alternativa Comune, mantenendo però lo stesso acronimo FARC, e oggi concorre alle elezioni legislative di marzo 2018 e a quelle presidenziali di maggio.

Il leader delle FARC Rodrigo Londono, conosciuto con il suo nome di battaglia Timochenko, parla durante il lancio del nuovo partito FARC in Plaza de Bolivar a Bogotà, in Colombia, 1/09/2017. Credits to: Reuters.
Il leader delle FARC Rodrigo Londono, conosciuto con il suo nome di battaglia Timochenko, parla durante il lancio del nuovo partito FARC in Plaza de Bolivar a Bogotà, in Colombia, 1/09/2017. Credits to: Reuters.

Per molti colombiani però FARC resta sinonimo di violenza, rapimenti e attentati, da qui le proteste contro i loro comizi. Secondo recenti sondaggi solo il 2% della popolazione intervistata li sostiene.

Tuttavia l’accordo di pace del 2016 ha posto fine a una lunga guerra che ha ucciso oltre 220mila persone ed è stato un successo del presidente colombiano Juan Manuel Santos, che gli è valso il Premio Nobel per la Pace 2016.

Lo smantellamento delle FARC non ha però del tutto pacificato la Colombia: dal 2017 il governo colombiano è in trattative anche con un altro gruppo armato, l’ELN, una milizia di circa 2.000 uomini fondata nel 1964 da marxisti radicali e considerata gruppo terrorista da Unione Europea e Stati Uniti.

A ottobre 2017 ELN e governo avevano concordato un cessate il fuoco ma i ribelli avevano lanciato una nuova offensiva alla sua scadenza a gennaio 2018, uccidendo membri delle forze armate, bombardando i principali oleodotti e rapendo un appaltatore di petrolio.

In questo clima di rinnovata violenza e di fronte alle proteste della popolazione ai comizi delle FARC, il partito ha deciso di sospendere la campagna elettorale per motivi di sicurezza. Il presidente Santos si è però impegnato a garantire maggiore sicurezza e ha esortato i cittadini colombiani a manifestare pacificamente.

di Samantha Falciatori