La follia di Rodrigo Duterte

Erik De Castro/Reuters

Prosegue la guerra alla droga del Presidente Rodrigo Duterte condotta dagli uomini dell’Agenzia Antidroga delle Filippine. Secondo quanto dichiarato dalla Polizia Nazionale venerdì 2 Febbraio, tra il 5 Dicembre 2017 e la fine di Gennaio 2018, 46 persone, sospettate di abusare e vendere sostanze stupefacenti, sono state uccise dalle autorità che hanno condotto 3,253 operazioni e arrestato un numero imprecisato di obiettivi di “alto profilo”.

Non è chiaro il numero dei sospettati uccisi in un anno nell’ambito della violenta e extragiudiziale campagna antidroga voluta da Duterte. Fonti governative parlano di meno di 4,000 persone mentre Human Rights Watch ha stimato che le stesse, siano circa 12.000; un numero respinto dalle autorità filippine, che hanno preteso le scuse dell’organizzazione.

25 Agosto 2017. I cittadini della città di Caloocan partecipano alla veglia del diciassettenne Kian Loyd delos Santos, rimasto vittima della guerra alla droga di Duterte. Credits to: Dondi Tawatao / Reuters

Nonostante il governo abbia promesso letteralmente meno sangue, il numero degli omicidi non accenna a diminuire e le dichiarazioni del Presidente non rassicurano circa la sua salute mentale. Agli inizi di Febbraio, di fronte a 200 ex militari comunisti riuniti a Malacañangn, Duterte ha condiviso la sua “ricetta” per punire le ribelli: “Dite ai vostri soldati che c’è un nuovo ordine che arriva dall’alto, noi non vi uccideremo, semplicemente, mireremo e spareremo alla vostra vagina” (bisong in lingua Visayan)  senza di essa, (donne), siete inutili.

Negli stessi giorni il Tribunale Penale Internazionale ha avviato un’indagine preliminare (la prima nel sud est asiatico) sui “presunti” crimini contro l’umanità (esecuzioni extra-giudiziare e omicidi di massa), di cui il Presidente filippino sarebbe direttamente responsabile, nel corso della sua personale crociata contro la droga, iniziata nel 1988 come sindaco della città di Davao. Secondo quanto dichiarato da Fatou Bensouda a capo dell’indagine, saranno prese in esame le accuse a partire dal Luglio del 2016.