Nigeria, proseguono i programmi di de-radicalizzazione

Un campo profughi a Bama, in Nigeria. Credits to: Stefan Heunis/AFP/Getty Images.

Un tribunale della Nigeria ha rilasciato 475 affiliati di Boko Haram per sottoporli a percorsi di riabilitazione. Alcuni degli imputati erano detenuti dal 2010 senza aver mai ricevuto un processo, motivo per cui il governo nigeriano è stato più volte criticato da gruppi umanitari.

Il programma di riabilitazione per membri di Boko Haram mira a de-radicalizzarli e a reintegrarli nella società e ha ottenuto il sostegno dell’Unione Europea, che nel 2016 ha lanciato il programma stanziando 67 milioni di euro.

Circa 700 militanti islamici di Boko Haram che si sono consegnati alle autorità si imbarcano su un aereo militare nigeriano verso un centro di riabilitazione a Gombe, dove inizieranno un programma di deradicalizzazione, a Maiduguri (Nigeria), 29 settembre 2017. Credits to: EPA.
Circa 700 militanti islamici di Boko Haram che si sono consegnati alle autorità si imbarcano su un aereo militare nigeriano verso un centro di riabilitazione a Gombe, dove inizieranno un programma di deradicalizzazione, a Maiduguri (Nigeria), 29 settembre 2017. Credits to: EPA.

Da allora sono stati fatti dei progressi e a gennaio la Nigeria ha rilasciato 244 ex membri di Boko Haram che avevano completato con successo il programma di riabilitazione.

La Nigeria è impegnata nella più grande indagine del Paese contro membri e affiliati dell’insurrezione armata islamista di Boko Haram, che dal 2009 cerca di imporre lo Stato Islamico. Da allora oltre 20.000 persone sono state uccise e 2 milioni sono state costrette a lasciare le loro case nel nord-est della Nigeria a causa di violenze e attentati.

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Appena la settimana scorsa infatti tre kamikaze di Boko Haram hanno colpito la città di Konduga, nel nord-est della Nigeria, uccidendo almeno 18 persone a un mercato del pesce.

Parallelamente ai processi e ai programmi di riabilitazione, la Nigeria deve quindi occuparsi anche delle vittime di Boko Haram. Per questo il 1 febbraio 2018 l’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (UNHCR) ha annunciato una campagna di finanziamento per raccogliere ulteriori 157 milioni di dollari da destinare alle vittime del gruppo terrorista.

di Samantha Falciatori