Yanukovych fuggì dall’Ucraina grazie a Poroshenko?

credits: AP

Da un’inchiesta dell’OCCRP

Poroshenko Tied to Airline that May Have Helped Yanukovych Cronies Flee

di Dmytro Gnap e Graham Stack

Una compagnia aerea charter di lusso ha contribuito alla fuga dall’Ucraina dell’ex presidente ucraino Viktor Yanukovich e di alcuni suoi funzionari. Questa stessa compagnia è strettamente collegata all’attuale presidente ucraino Petro Poroshenko.

Da quanto emerge secondo un’inchiesta dell’OCCRP (Organized Crime and Corruption Reporting Project) sembra che una società legata all’attuale presidente ucraino Petro Poroshenko abbia aiutato l’ex presidente Viktor Yanukovych e alcuni suoi funzionari, a fuggire dal paese durante i convulsi giorni in cui ci sono state le proteste di piazza pro-Europa che hanno poi portato alla caduta del governo Yanukovych e alla guerra civile in Ucraina.

Ma per comprendere al meglio ciò che l’OCCRP cerca di dimostrare bisogna fare un po’ di chiarezza e sciogliere questo complicato intreccio.

Intraco Management Ltd.

La prima parte dell’inchiesta ha visto come protagonista la compagnia Intraco Management Ltd. Questa compagnia, con sede nelle Isole Vergini, è stata fondata nel 2002 dallo studio legale Mossack Fonseca, esperto nella creazione di società off-shore per clienti facoltosi, e nome famigliare a molti grazie ai “Panama Papers”, documenti che nel 2016 hanno portato alla luce un enorme sistema di occultamento di società legate a molte personalità politiche ed imprenditoriali mondiali.

Mossack Fonseca, tra le altre cose, è specializzata nella costituzione di gruppi di società “vuote” in maniera dilazionata nel tempo, così che queste possano poi essere vendute a qualche cliente che necessita di una “scatola” con un passato societario in cui far transitare dei fondi che ha l’obiettivo di occultare. Dopo tre anni dalla sua costituzione come società “vuota”, un imprenditore cipriota di nome Geoffrey Magistrate ha acquistato dallo studio Fonseca numerose società, tra cui la Intraco Management Ltd.

Nel 2015 il governo dell’Isole Vergini ha voluto compiere delle indagini finanziarie sulle società possedute da Magistrate – probabile prestanome di terzi – per quanto riguarda il riciclaggio di denaro. È proprio in questo momento che è emerso il nome dell’attuale presidente ucraino Petro Poroshenko.

Secondo quanto emerge dai documenti consegnati dal cipriota, risulta che uno dei diretti beneficiari dell’Intraco Management Ltd sia un certo “Zaitsev”, ex compagno di università e tra i primi soci in affari di Poroshenko. Inoltre l’unica informazione tangibile riguardo questo individuo sembrava essere un indirizzo: “29a Elektrivkiv Street” a Kiev.

A questo indirizzo hanno sede delle attività imprenditoriali di Poroshenko, l’attuale presidente ucraino. Probabilmente grazie a qualche collusione all’interno del corpo investigativo, prima che il governo delle Isole Vergini potesse cominciare le indagini, Magistrate aveva già presentato richiesta di scioglimento della società: il 1° dicembre 2015 la Intraco Management Ltd. chiude i battenti.

Il video dell’inchiesta

Zaitsev, dopo essersi rifiutato di parlare con l’OCCRP a proposito dell’Intraco Management Ltd., ha comunque dichiarato di essere lui il proprietario della società, negando i legami con Poroshenko, anche se dai registri ucraini non risulta nessuna attività a lui intestata. Zaitsev peraltro, secondo i documenti consultati dall’OCCRP, possederebbe quote di Roshen, l’azienda di dolciumi fondata dal presidente ucraino.

Secondo una legge entrata in vigore nell’aprile 2015 in Ucraina, qualsiasi figura politica ha l’obbligo di dichiarare le proprietà che possiede e le attività in cui partecipa. Anche dopo questa legge sia Poroshenko che il suo vice capogruppo del partito Kononenko si sono dichiarati estranei all’Intraco Management Ltd.

Il presidente ucraino Petro Poroshenko e l’insegna della sua azienda dolciaria, la Roshen – credits: tmgroup

Le società legate a Poroshenko

In alcuni documenti ottenuti dall’OCCRP viene evidenziato un grande giro di pagamenti per carburanti e tasse aeroportuali di una compagnia aerea: la Business Airlines. Questa compagnia vedrebbe a capo Darya Tsaregorodtseva, la quale risulta anche essere una dirigente della Intraco. In questi documenti, scrive OCCRP, non compare il nome di Zaitsev.

La compagnia Business Airlines offre servizi charter a privati, e appare come una sorta di copertura delle attività della stessa Intraco. Anche la Business Airlines ha registrato la sua sede principale allo stesso indirizzo della Intraco Management Ltd. 29a Elektrivkiv Street” di Kiev. Come vedremo, è proprio questa la compagnia aerea che nel 2013 avrebbe fatto uscire dall’Ucraina alcuni ufficiali della presidenza di Yanukovych (e probabilmente lui) da un paese prossimo alla guerra civile.

L’ex presidente ucraino Viktor Yanukovych – credits: EPA / Sergey Dolzhenko

A evidenziare il legame tra Poroshenko e queste attività imprenditoriali c’è anche la proprietà della compagnia aerea, la quale appartiene alla Monitor Sports Club, il cui 55% è detenuto dallo stesso Poroshenko, mentre il rimanente 45% dal gruppo Ukrprominvest, quest’ultimo fondato da Igor Kononenko, vice capogruppo del partito di Poroshenko e Oleh Gladkovsky, attuale ministro della Sicurezza e della Difesa ucraina. Inoltre, sempre nei documenti della Intraco Management Ltd., risulta che sia Poroshenko che Kononenko fossero dei regolari clienti della Business Airlines.

Oltre alla sede della Intraco Management Ltd. e della Business Airlines allo stesso indirizzo “29a Elektrivkiv Street” di Kiev troviamo: una palestra di lusso chiamata “5th Element” e l’Associazione Ucraina di Bowling. Poroshenko e Kononenko sono i proprietari della palestra e, sempre Kononenko, è presidente dell’Associazione in cui la moglie milita come atleta della squadra nazionale. Allo stesso indirizzo poi ha sede il Consolato onorario delle Seychelles in Ucraina, il cui console è, di nuovo, Oleh Gladkovsky.

Un ulteriore prova del legame tra Poroshenko, la Business Airlines e Intraco Management Ltd. risulta essere il dominio dell’email del gruppo Ukrprominvest (“upi.com.ua”), usato dalla stessa Tsaregorodtseva e da un altro manager della compagnia aerea, Andrei Aleynikov.

Nei documenti della Intraco Management Ltd. risultano alcuni aeromobili della Business Airlines ma non compare il nome del sopracitato Zaitsev, sebbene risultino essere società affiliate.

Come si può notare incontriamo quattro società distinte, con diversi scopi e obiettivi economici ma con un unico legame: Petro Poroshenko.

Una foto dal catalogo aziendale della Business Airlines

Collegamenti finanziari

Altri documenti testimoniano il legame tra queste parti anche grazie a prestiti concessi dalla International Investment Bank (IIB) al Ukrprominvest per l’acquisto di un aeromobile a sua volta utilizzato dalla compagnia aerea. L’IIB è una piccola banca di proprietà di Poroshenko e Kononenko e, secondo i registri, la Business Airlines è una delle principali beneficiarie di prestiti (circa 5 milioni di dollari).

In questi registri non troviamo l’Intraco Management Ltd. dato lo scioglimento della società nel 2015, ma troviamo Linquist un’altra compagnia amministrata da Magistrate, la quale risulta essere una dei principali depositanti alla IIB.

I voli e la segretezza

Tra il 2010 e il 2014, secondo la lista dei clienti della Business Airlines, numerosi ufficiali della presidenza di Yanukovych avrebbero usato voli charter offerti dalla compagnia per i loro spostamenti. Nella lista troviamo l’ex primo ministro Mykola Azarov, l’ex capo dell’amministrazione presidenziale Serhiy Lyovochkin, l’ex ministro della sanità Raisa Bogatyrova e l’ex ministro della difesa Dmytro Salamatin.

Sebbene questi voli siano stati negati dalla Business Airlines, secondo quanto afferma Oleksandr Katsuba, l’ex vice capo della Naftogaz – la società energetica pubblica ucraina -, lui e la sua famiglia avrebbero volato sugli aerei della compagnia, usando il gruppo Ukrprominvest come intermediario.

La fuga di Yanukovych

I voli registrati dalla Business Airlines, che di solito avevano la frequenza di uno al giorno, subirono un’impennata a partire dal giorno in cui vennero uccisi i dimostranti anti Yanukovych nel cuore di Kiev, ossia il 20 febbraio 2014. Due giorni prima della fuga dal paese dell’ex presidente ucraino.

Secondo i dati forniti dal controllo di volo ucraino all’OCCRP, tra il 20 e il 24 febbraio 2014, gli aerei della Business Airlines volavano molto spesso attraverso l’aeroporto di Kiev-Žuljany e quello di Donetsk, ma anche in altre località come Sochi, in Russia e Barcellona. In questo periodo gli aeromobili avrebbero compiuto in totale 26 voli in cui i passeggeri rimangono sconosciuti.

La reporter OCCRP Anna Babinets, che si trovava all’aeroporto Kiev-Žuljany la sera del 20 febbraio 2014, ha documentato la presenza di numerose auto lussuose, di cui alcune targate Donetsk, la roccaforte di Yanukovych e, sempre la stessa sera, era impossibile prendere un volo di linea sebbene i registri mostrino che in quelle ore i voli della Business Airlines viaggiassero senza nessuna restrizione.

Del 22 febbraio 2014 rimangono le immagini – visionabili nel video dell’inchiesta dal minuto 16:21 – che documentano la fuga di Yanukovych e la sua famiglia a bordo di un Airbus 318 Elite, un lussuoso aereo da 19 posti che risulta aver viaggiato verso Sochi ma aver cambiato la rotta verso Dubai quella stessa notte.

Screenshot del video dell’inchiesta dove si vede l’ex presidente Yanukovych imbarcarsi su un 318 Elite – credits: Громадське ТБ / Hromadske.TV

Dopo l’elezione di Poroshenko nel maggio 2014, quattro dei sedici aerei della Business Airlines avevano come base di partenza Mosca. L’anno successivo il sito web della compagnia aerea è stato chiuso, ma la Business Airlines ha continuato ad operare, seppur con un ridimensionato giro d’affari.

Dopo lo scoppio del conflitto tra Ucraina e Russia tutti i voli diretti tra le nazioni sono stati cancellati, a seguito di un ban deciso dal Presidente Poroshenko. Sebbene sia impossibile volare direttamente tra Russia e Ucraina, dato il divieto, senza prima fare richiesta di un particolare permesso alla Russia, secondo quanto afferma un informatore dell’OCCRP la soluzione per volare in modo più agevole, evitando il ban, esiste: consiste nel fare scalo in Bielorussia, solitamente nell’aeroporto di Gomel, aspettando una quindicina di minuti e pagando fino a 17 mila dollari.

Sempre secondo quanto afferma l’informatore, molte compagnie di charter ucraini stanno utilizzando questo tipo di escamotage per evitare il divieto. Circa 60 voli al mese che transitano da Gomel, tra cui troviamo alcuni aerei della Business Airlines.

Un’altra prova del legame tra la compagnia aerea e la Russia è l’acquisto, registrato dai dati di Import Genius, da parte della Intraco Management Ltd di mille tonnellate di combustile, venduto da una sussidiaria della Gazprom (la Gazpromneft, compagnia di Stato russa) nell’autunno 2014. Siamo nel periodo più caldo nel conflitto ucraino nel Dombass.

Tale quantità, secondo gli addetti del settore, equivarrebbe a un’autonomia di volo di circa due anni. In un’intervista del maggio scorso Zaitsev ha affermato che la Intraco Management Ltd. avrebbe acquistato solamente 7 tonnellate di carburante e, ha aggiunto, “io sono coinvolto solo negli affari, non nella politica”.

Come appare evidente, il legame diretto tra Poroshenko e la fuga di Yanukovych esiste. Grazie al lavoro dell’OCCRP si è scoperto che il livello di intreccio finanziario, amicale e politico tra le personalità che si sono scontrate durante il frenetico periodo della cosiddetta “rivoluzione di Maidan” in Ucraina, sono più complicate di quanto la cronaca – e la propaganda, d’una e dell’altra parte – potrebbe far credere.

a cura di Alberto Marcolli