La Cina, la Russia e la Shanghai Cooperation Organization: l’anti-G7

Chinese President Xi Jinping, right, shakes hands with Russian President Vladimir Putin after a joint press conference for the Shanghai Cooperation Organization (SCO) Summit in Qingdao in eastern China's Shandong Province, Sunday, June 10, 2018. Xi extolled free trade and criticized "selfish, short-sighted" policies during the closely orchestrated gathering, standing in stark contrast with the G-7 summit that ended in disarray over trade tensions. (AP Photo/Dake Kang)
Bollettino cinese è la nostra rubrica che parla di Cina, da un punto di vista cinese. Notizie e agenzie dai media governativi cinesi con la nostra spiegazione del contesto, per capire meglio cosa sta succedendo al di là della Muraglia e quali sono i temi che la grande potenza cerca di imporre nell’agenda-setting internazionale.


Il 9-10 giugno scorso la Cina ha ospitato il summit della Shanghai Cooperation Organization (SCO), organizzazione intergovernativa di cui fanno parte anche Cina e Russia e che alcuni hanno già definito un “anti-G7”. Poco prima del meeting Xi Jinping ha anche incontrato Putin per discutere delle relazioni tra i due paesi e della cooperazione futura.

L’Alleanza asiatica

“Qingdao è una città famosa in tutto il mondo per la vela. È da qui che molte navi salpano alla ricerca dei sogni”. L’uso delle metafore è una pratica tanto amata dai cinesi che lo stesso Xi Jinping non poteva esimersi dal citarne una in apertura del summit della Shanghai Cooperation Organization (SCO) tenutosi il 9 e 10 giugno scorso a Qingdao, Cina.

La SCO è un’organizzazione intergovernativa fondata nel 2001 da Cina, Russia, Kazakistan, Kirghizistan, Tagikistan e Uzbekistan, a cui si sono aggiunti successivamente India e Pakistan. Spesso la SCO viene detta “l’Alleanza dell’Asia”, definizione che ne fa intendere l’importanza e la centralità che sta acquisendo non soltanto nella regione, ma anche a livello globale.

Il palco di gala del Qingdao SCO Summit – VCG

Per capire la portata potenziale della SCO, basta citare due ordini di grandezza: è la più grande organizzazione regionale al mondo in termini di copertura geografica (comprende tre quinti dell’Asia), e i suoi Stati membri contengono circa la metà della popolazione mondiale.

Il potere dell’organizzazione è cresciuto nel tempo insieme alle prerogative ad essa affidate dai paesi membri, ma il motivo principale della sua nascita fu la cooperazione in materia di sicurezza. All’inizio del nuovo millennio i Paesi dell’Asia centrale temevano che terrorismo, separatismo e fondamentalismo minacciassero la loro stessa esistenza – tanto che il People’s Daily (storico quotidiano del Partito Comunista Cinese) li definisce “le tre forze del male” – perciò ne fecero oggetto di lotta congiunta insieme agli altri paesi fondatori.

Tutt’oggi la sicurezza resta un pilastro centrale della SCO, a cui si sono aggiunti la cooperazione economica e lo scambio interculturale “people-to-people”.

  • Al vertice di Qingdao i delegati hanno fatto il punto sui risultati raggiunti per ognuno dei tre pilastri: la creazione di trattati e organi deputati all’anti-terrorismo e a combattere il commercio di stupefacenti;
  • la cooperazione economica regionale e la facilitazione degli scambi commerciali, in un’ottica anti-protezionista (mentre, dall’altro lato del Pacifico, Donald Trump ribadisce l’imposizione de dazi sull’import);
  • lo sviluppo di partnership nei settori della medicina, scienza, tecnologia, turismo e protezione dell’ambiente.

 

Il tutto completato dagli slogan che ormai sappiamo bene essere un marchio di fabbrica del presidente cinese, ovvero la costruzione di una “comunità globale aperta e inclusiva, dove poter godere di una pace duratura”.

“Lo spirito di Shanghai è il nostro bene condiviso, la SCO è la nostra casa” ha detto Xi agli altri leader presenti a Qingdao.

Il meeting si è concluso con la firma di 17 accordi, inclusa la ratifica di un piano d’azione quinquennale per lo sviluppo della cooperazione regionale.

Un segnale all’occidente

Proprio il 9 giugno, mentre a Qingdao il leader cinese parlava di cooperazione e fratellanza, in Canada il vertice del G7 si concludeva con il Presidente USA Donald Trump che ritrattava la sua approvazione alla dichiarazione congiunta presentata a lavori ultimati.

Anche se Xi Jinping, nel corso del summit, ha detto che è “necessario abbandonare la mentalità da guerra fredda e il confronto tra blocchi”, è impossibile non cogliere il forte contrasto tra i due mondi: un fronte unito capitanato da Cina e Russia e già definito come “l’anti-G7”, mentre i leader occidentali si ritrovano allo sbando dopo l’irruenza diplomatica del tycoon Trump.

Da Pechino, l’inviata di Al Jazeera Florence Looi ha commentato: “quello che possiamo vedere è una Cina in procinto di stringere nuove alleanze nell’intento di sfidare il vecchio ordine mondiale guidato dagli USA”.

“L’occidente, e il G7, che non include la Cina né la Russia, sta affrontando un periodo complicato non solo nei rapporti con il resto del mondo, ma anche tra i suoi stessi membri”. A parlare è Michele Geraci, responsabile del China Economic Policy Programmedella Nottingham University. “Questo è un piccolo trionfo per Xi, che ora può giocare un ruolo di rilievo prima di tutto nella regione, ma anche elevarsi a protagonista nelle relazioni a livello internazionale”.

Guardando al futuro, l’ascesa della SCO è strettamente legata al progetto della Nuova Via della Seta. Non a caso il vertice del 9-10 giugno si è tenuto nella città portuale di Qingdao, da cui parte un vasto network ferroviario attraverso l’Eurasia e che rappresenta il polo logistico di collegamento tra la Via della Seta terrestre e quella marittima.

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I leader presenti a Qingdao si sono trovati d’accordo nel dire che la SCO condivide un legame naturale con la Belt and Road Initiative. Secondo Vladimir Putin “l’unione dei due progetti porterà a grandi risultati”, ribadendo che entrambi sono in linea con l’obiettivo del Presidente russo di rafforzare l’Unione Economica Eurasiatica (l’organizzazione formata da Russia, Bielorussia, Kazakistan, Armenia e Kirghizistan, istituita nel 2011 e ispirata all’’Unione europea).

L’incontro con Putin

Parlando di relazioni intra-asiatiche il piatto forte non può che essere il rapporto tra la Cina e la Russia, le due nazioni che più incarnano il blocco antagonista all’occidente.

Prima di partecipare al vertice SCO Il Presidente russo è andato a Pechino ad incontrare XI Jinping, che ha lo ha accolto offrendogli la “medaglia dell’amicizia” – una spessa catena dorata che Putin ha portato al collo durante l’incontro formale in diretta tv.

Xi si è rivolto al Presidente russo come al “buon amico di vecchia datadel popolo cinese” poi, rivolgendosi ai media, ha affermato che “il Presidente Putin e io, nonostante la complessa situazione delle relazioni internazionali, siamo d’accordo nel promuovere il mutuo sostegno tra Cina e Russia, aumentando la cooperazione strategica”. 

Putin, sottolineando che sviluppare le relazioni con la Cina rimane una priorità per la politica russa, ha detto che “il rapporto tra i due paesi ha raggiunto il livello più alto della storia, e nel mondo di oggi rappresenta un ottimo esempio di relazione tra stati, giocando un ruolo fondamentale nel salvaguardare la sicurezza e la stabilità globali”.

I due hanno poi sottoscritto una serie di accordi, inclusa la costituzione di un fondo di investimento industriale per il valore di un miliardo di dollari.

C’è stato spazio anche per mandare dei chiari messaggi al Presidente USA Trump: i leader cinese e russo si sono visti concordi nel riaffermare il sostegno all’accordo sul nucleare iraniano – il Presidente Rouhani ha anche partecipato come “membro osservatore” al vertice SCO – e nell’opporsi alle azioni protezionistiche utili soltanto a danneggiare l’economia mondiale.


Le fonti di questo bollettino sono:

  • People’s Daily, Xi calls for building SCO community with a shared future, 10 giugno 2018;
  • Xinhuanet, SCO achieves new progress after enlargement: Xi, 10 giugno 2018;
  • Xinhuanet, Xi calls for building SCO community with a shared future, 10 giugno 2018;
  • Xinhuanet, SCO members oppose trade protectionism of any form, 10 giugno 2018;
  • Xinhuanet, Xi stresses unity, mutual trust among SCO member state, 10 giugno 2018;
  • Xinhuanet, Xi lights up shared dreams as China hosts SCO summit, 10 giugno 2018;
  • People’s Daily, SCO to be new model for international relations, 9 giugno 2018;
  • People’s Daily, SCO: an excellent platform for cooperation, 9 giugno 2018;
  • People’s Daily, Commentary: security, economic and people-to-people cooperation vital to SCO, 9 giugno 2018;
  • People’s Daily, China, Russia, Mongolia vow to strengthen cooperation, 10 giugno 2018;
  • People’s Daily, Xi, Putin agree to promote greater development of China-Russia ties at high level, 9 giugno 2018.
a cura di Emanuel Garavello e Matteo Bressan