Cosa succede con i migranti a Ceuta, enclave spagnola in Marocco

melilla-marocco-spagnolo-jesus-blasco-de-avellaneda
La rotta verso la penisola iberica è diventata uno dei principali canali di immigrazione verso l’Europa e la Spagna sta cercando di tamponare la situazione in modi non sempre ortodossi, anche per via dei suoi territori posti come enclavi sul continente africano.

Dopo la forte limitazione dei traffici di migranti tra la Turchia e la Grecia, l’immigrazione nel Mediterraneo ha riscoperto una nuova rotta. Nella prima metà del 2017 infatti l’UNHCR ha evidenziato un forte incremento del numero di persone che tentano di approdare in Spagna a partire da Ceuta.

Il rapporto stilato dall’Alto commissario dei rifugiati delle Nazioni Unite ha evidenziato come il numero di arrivi in Spagna sia raddoppiato nel 2017 con 9.500 persone giunte da gennaio contro le 4.900 dello stesso periodo nell’anno precedente. Nel tentativo di raggiungere l’Europa attraverso questa rotta i migranti tentano di accedere a Ceuta (territorio spagnolo confinante con il Marocco sulle coste del nord Africa) eludendo i controlli delle forze di sicurezza marocchine e spagnole poste sul confine.

A separare i due territori è stata posta una lunga recinzione metallica che di fatto dovrebbe portare i migranti a desistere dal tentativo di accedere in Europa da quest’area, ma così non è. Solo nel mese di agosto infatti, si sono registrati numerosissimi tentativi di attraversare la barriera: il 7 agosto circa cento migranti sono riusciti, eludendo l’azione delle forze dell’ordine, a sfondare la frontiera spagnola entrando nell’enclave spagnola. Il 10 agosto la polizia spagnola è riuscita a fermare settecento migranti che tentavano di oltrepassare la recinzione posta a confine tra i due Paesi. Anche il 17 agosto si è registrato un tentativo di accedere a Ceuta da parte di trecento migranti che sono però stati fermati dall’azione della polizia marocchina.

Migranti vengono controllati dalla polizia spagnola a Ceuta, enclave spagnola sulla costa marocchina – credits: J.Moron / Reuters

Per fronteggiare la situazione nell’enclave, il governo spagnolo ha disposto l’interruzione degli scambi commerciali tra Ceuta ed il Marocco destinando le forze di polizia al controllo della frontiera per evitare che possa essere attraversata illegalmente come successo durante il mese di agosto. Oltre aver rafforzato i controlli, la Spagna, attraverso fonti governative, ha ammesso che la Guardia Civil ha effettuato alcuni respingimenti direttamente sulle zone di confine, atto in violazione degli obblighi di accoglienza previsti dalla Carta dei diritti dell’Unione Europea che all’Articolo 19 prescrive:

Protezione in caso di allontanamento, di espulsione e di estradizione

1.   Le espulsioni collettive sono vietate.

2.   Nessuno può essere allontanato, espulso o estradato verso uno Stato in cui esiste un rischio serio di essere sottoposto alla pena di morte, alla tortura o ad altre pene o trattamenti inumani o degradanti.

Un ulteriore e controverso elemento delle politiche spagnole anti-immigrazioni riguarda la detenzione dei migranti. Human Rights Watch ha accusato le pessime condizioni in cui i richiedenti asilo si trovano rinchiusi in attesa di sapere se la propria domanda verrà accettata. Inoltre l’Osservatorio evidenzia come non vi sia una corretta informazione legale a favore dei migranti.

di Giacomo Quartaroli