Quanto siamo vicini ad un crollo del mercato azionario?

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Potrebbe essere finita la spinta rialzista, mentre essere in arrivo un crollo del mercato azionario? Alla fine di aprile il Dow Jones Industrial Average ha perso più di 420 punti, poco meno del due percento, portando alcuni esperti a sostenere che le azioni abbiano raggiunto il loro massimo. Inoltre, dal momento che i rendimenti dei titoli statunitensi hanno raggiunto il 3%, i fondi verranno lentamente indirizzati verso investimenti sicuri, lasciando a corto i mercati azionari. Sono state definite anche le somiglianze tra il crollo finanziario pre-2008 ed oggi, mentre altri si concentrano più sul record di crescita di quasi nove anni che il mercato azionario ha appena vissuto.

Cosa Causa i Crolli?

Tutti i famosi crolli del mercato azionario degli Stati Uniti avvenuti nel 1929, 1987 e più recentemente nel 2008 seguono uno schema simile tra loro. Un nuovo strumento finanziario o un affare crea un falso senso di sicurezza, l’eccesso di investimenti causa una bolla e quando gli investitori si rendono conto di aver commesso un errore, vendono rapidamente e il mercato crolla.

Tuttavia, se fosse così semplice, sicuramente saremmo in grado di prevedere quando potrebbe verificarsi il prossimo crollo? Ad esempio, il crollo del 2008 non è stato ampiamente previsto da molti, nonostante il falso senso di sicurezza che si è creato grazie ai titoli garantiti da mutui ipotecari. Sebbene, da allora, la regolamentazione sia cambiata, una cosa molto simile a questa è avvenuta recentemente nella Commissione europea dove sono state aggiornate e rese più stringenti le normative riguardo il trading di CFD.

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Andamento ciclico dell’indice Dow Jones. Credits: StockCharts.com

Una Crescente Bolla in un Asset

Il falso senso di sicurezza che potrebbe dare il via ad un crollo è rappresentato da una bolla in una classe di asset. I mercati azionari, obbligazionari e immobiliari sono tutte bolle e non saranno protetti in caso di crollo. Una prova a supporto di questa tesi è che con la volatilità vista nel Dow Jones Industrial Average e nel Nasdaq e con le previsioni, la situazione non può che peggiorare.

Ancora una volta, è il sovrainvestimento che si pensa essere lo stimolo per un potenziale crollo. Le banche centrali globali hanno acquistato 60 miliardi di dollari usa di asset globali al mese, insieme ad un quantitative easing mirato specificamente a sostenere i prezzi degli asset. Ciò ha somiglianze con gli acquisti di obbligazioni societarie della Banca Centrale europea che hanno contribuito a creare il crollo finanziario globale del 2008.

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Secondo CNN Money, attualmente c’è crescente timore per la situazione del mercato azionario.

Contrazioni del Mercato

D’altra parte, nonostante la corsa rialzista incredibilmente lunga che questo mercato ha visto e il fatto che tutto ciò che sale deve scendere, alcuni non pensano che un crollo del mercato azionario sia probabile. Almeno non al momento. Questo perché dall’inizio del 2018 il mercato si è già contratto in diverse occasioni e al momento non è così rialzista come lo era a gennaio.

La volatilità comunque continuerà finché un sentimento ribassista non supererà il 50%, sperando che non ci sia motivo di farsi prendere dal panico. Molti dimenticano quanto è cresciuto il mercato e le recenti contrazioni potrebbero indicare semplicemente che il mercato si sta prendendo una piccola pausa che presto terminerà. Probabilmente il fattore paura di un possibile crollo potrebbe causarne uno, se un numero sufficiente di persone comprasse e improvvisamente iniziasse a vendere.

Altri Potenziali Punti di Crollo

Secondo alcuni esperti di strategie, ci sono diversi potenziali punti di rottura per il mercato azionario in tempi diversi in futuro. Questi vanno da uno scontro tra politica monetaria e politica fiscale, con i tagli fiscali attuati dal Congresso negli Stati Uniti e la vendita di obbligazioni di grandi dimensioni nel mercato aperto, a titoli azionari che raggiungono massimi non visti dal 2000 prima che scoppiasse la bolla delle dotcom.

Tutti questi esperti prevedono un crollo all’inizio di quest’anno o di quello successivo, soprattutto quando il mercato diventa ribassista. Tuttavia, poiché non esiste un consenso generale, ciò significa che potrebbero essersi sbagliati e che non si verificherà alcun crollo anomalo. Eppure, per i trader, è sempre meglio essere preparati al peggio e preparare strategie di copertura o di rischio per rimanere il più sicuri possibile in un mercato volatile.


Potete leggere questo articolo grazie alla collaborazione con il magazine online fxempire.it

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